lunedì 5 marzo 2007

Ho visto anche topi a Bolzano


Il destino di una famiglia spesso scorre, in forme e modi diversi, di padre in figlio.
Più di trent'anni fa mio padre, allora di qualche anno più giovane di me adesso, si trovava, spaesato, ai piedi delle Dolomiti per il suo primo contratto da docente. Lo smarrimento iniziale fu subito colmato dalla conoscenza di una ragazza locale che divenne poi mia madre.
A distanza di tanto tempo eccomi di nuovo da quelle parti proprio a raccontare (per un documentario) storie di docenti e di emigrazione. Rivivo le emozioni paterne della scoperta e del ritrovarsi d'improvviso dal monotono paesaggio della pianura padana alle vallate circondate dai monti.
Oggi finito il lavoro corro solitario 18km notturni sulla ss12 tra San Giacomo e Bolzano e penso a mio padre come si doveva sentire quando arrivò in quello sperduto paesino. L'autostrada era ancora in costruzione e la Pescara degli anni '70 non era certo il Trentino di questi ultimi anni.
Ad un tratto un topo mi taglia la strada. Mi viene in mente un verso di Claudio Lolli parafrasato in “ho visto anche topi a Bolzano”. Forse non ci crederete ma sul lungotevere non mi è mai capitato...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Altro meraviglioso post!
Qui lo stile sembra quello di un Carver pescarese. Hai del talento Miche', mica solo con rullini e telecamere.

un abbraccio