domenica 7 gennaio 2007

Chilometri e relatività sul Lecce – Bolzano

foto realizzata con Nokia n70 in uno dei miei tanti viaggi in treno...
Ieri sono partito alle 2:45 (la mattina presto o se preferite in tarda notte) da Pescara per Lecce. Alle ore 8:15 ero lì. Alle 8:30 ero seduto con il regista a vedere alcune scene di un film girato l’estate scorsa e a fare prove di color correction. Alle 17:45 mi sono alzato. Con un passo di circa 4’15’’ al km (gran velocità da fare in borghese con zainetto incluso) alle 17:50 ero in stazione. Alle 18:03 sono partito con l’espresso Lecce – Bolzano.
Per me che prendo quasi due treni a settimana l’espresso è stata una piacevole riscoperta. Ormai non lo prende più nessuno e quindi, paradossalmente, è diventato quasi un mezzo elitario.
L’espresso ha alcune comodità che nemmeno i T-biz Eurostar hanno.
Prima su tutti: puoi spegnere la luce che non è cosa da poco. Ultimamente la totale oscurità è stata sostituita da una lampadina blu. Ma essendo il blu un colore che assorbe tantissima luce non dà assolutamente problemi se uno vuole chiudere gli occhi.
La seconda comodità è che ci si può sdraiare completamente e riuscire quindi a dormire.
Terza comodità: si può camminare, senza dar fastidio a nessuno, nel lungo corridoio che è anche illuminato a sufficienza ogni circa due metri da tre innovativi led a luce fredda, creando interessanti chiaro scuri essendo abbastanza spottati.
Consiglio poi alcuni accorgimenti poco pubblicizzati da Trenitalia. I posti prenotati non sono più segnati e quindi ci si può trovare nel cuore della notte o in qualsiasi altro momento a dover cedere il posto a qualcuno che ha prenotato. Fortunatamente questa regola non vale per i posti dal numero 71 al numero 86 che non possono essere prenotati da nessuno. Alcune volte mi è capitato di vedere gli scompartimenti strapieni (di persone che avevano prenotato) tranne i due scompartimenti che occupano i posto dal 71-86.
L’espresso ha poi un fascino particolare per me, soprattutto quello che ho preso ieri: Lecce – Bolzano.
Lecce – Bolzano rappresentava fino a qualche decennio fa, e forse per alcuni versi rappresenta ancora, una distanza centinaia di volte maggiore rispetto all’effettivo chilometraggio.
Mi fa venire in mente fatiche e sogni dentro valigie di cartone. Lecce e Bolzano come una traversata oceanica… tutto è relativo.
Per noi oggi ( noi saremmo, oltre me naturalmente, Mario De Benedictis e Franco Di Bonaventura) l’epicità dell’espresso Lecce – Bolzano sono stati 18 chilometri percorsi a 4’15’’ al km sulla riviera di Pescara, dove a mala pena abbiamo sconfinato comune…
Tutto è relativo!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao michele,
ho fatto tantissime volte la tratta pescara-torino e condivido pienamente le tue riflessioni; sconsiglio l'eurostar, fatta eccezione la prima classe, per la presenza massiccia di gente chiassosa che porta con se qualsiasi cosa, addirittura ho visto un tvc 28" senza scatola.
senza parole!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

anch'io ho fatto la tratta lecce monzuno