sabato 23 dicembre 2006

Ripetute a Pescara


Ed eccoci a Pescara, mia città natale e città dove tutt'ora vivono i miei genitori.
Grazie a Pescara ho anche riniziato a correre, o meglio grazie al pescarese Mario De Benedictis che mi ha indirizzato ad un allenamento mirato.
Quando un anno fa ho rincontrato Mario (è stato il mio allenatore quando ero un ragazzino, oltre ad esserlo stato di atleti olimpionici) ho manifestato a lui l'idea di fare qualche uscita per sgambettare un po' e… di correre una maratona.
Ebbene si: dopo 15 anni di totale inattività avevo in mente di correre una maratona nel giro di pochi mesi (per l’esattezza quasi 3 mesi, la maratona che volevo fare era quella di Roma).
Quindi la domanda da farsi è: ero incosciente nel pensare di poter affrontare i 42km con 3 mesi di preparazione o c’era di mezzo altro?
Il problema credo fosse, e lo è tutt’ora per tantissimi neo podisti, il risalto mediatico che viene dato alle imprese di corsa estrema ( maratone in alta quota, 100km nel deserto, 50 maratone in 50 giorni…) che fanno così passare per normale, quasi una passeggiata, affrontare una gara di 42km e 195 metri.
Per fortuna ho rincontrato Mario, mi ha subito bloccato nella mia insana idea (con molto tatto devo dire) e mi ha fatto fare (con le sue tabelle di allenamento) progressi a non finire.
Come le ripetute che abbiamo fatto oggi ( le mie prime ripetute da 15 anni a questa parte)
8 volte i 1000 metri.
Questi i tempi:
3’19’’ 3’16’’ 3’25’’ 3’19’’ 3’21’’ 3’19’’ 3’21’’ 3’19’’
Ah… comunque la maratona la farò… ma prima affrontiamo le mezze!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Correre per molti, probabilmente, è infilarsi su qualcosa di comodo, un paio di scarpette iperreclamizzate, un lettore mp3 (o un i-pod, fa più trendy), uscire per strada col sole o di sera; meglio se non piove. Correre e mettersi dietro le spalle le tensioni di una giornata particolarmente dura; magari anche una giornata piatta piatta "chiama" una corsetta facile facile.
Può succedere, qualche tempo dopo, che ci si prenda gusto e che, spulciando tra le molte riviste di running o navigando in Internet si inizi a volare di fantasia, ad immaginarsi maratoneti capaci di infrangere i "mitici" muri delle 5, 4, addirittura delle 3 ore. Per carità, non c'è nulla di male nel sognare. È che molti passano, senza pensarci su due volte, alle vie di fatto: il lettore mp3 o l'i-pod lasciano il posto al cardiofrequenzimetro, le facce si fanno tirate, piedi e ginocchia iniziano a dolere. Ma si continua ad andare avanti, secondo l'assunto che, così come nella vita, anche nella corsa (e tanto più nella maratona) bisogna necessariamente soffrire. Provetti Filippide crepiamo sì di fatica, ma quanto eroismo!

Forse, anche in una giornata di splendido sole primaverile, non bastano un i-pod o un cardiofrequenzimetro per dirsi runners e, soprattutto, per migliorare la qualità della propria esistenza (primato personale nella maratona incluso).

Anonimo ha detto...

ciao, mi chiamo elena e vorrei iniziare fare qualche garetta podistica per divertimento...mi puoi indicare un sito con il calendario delle gare podistiche in abruzzo?
puoi mandarlo al mio indirizzo email?

elenapaolini@gmail.com

grazie mille!
ciao ciao